Newsletter 18.03.23 - CAUSA VINTA

BancaInforma – Causa vinta

Vinta causa destinata a fare scuola nei rapporti tra istituti di credito e clienti.

LA BCC di AQUARA VINCE UNA CAUSA DESTINATA A FARE SCUOLA NEI RAPPORTI TRA ISTITUTI DI CREDITO E CLIENTI

La BCC di Aquara, assistita dall’avv. Domenico Di Stasi, ottiene – e non è la prima volta – un risultato davvero positivo a conclusione di una causa ingiustamente intentata da un cliente.

Il Tribunale di Salerno, con sentenza dello scorso 16 gennaio, ha accertato, sulla base di prove documentali indiscutibili, la totale infondatezza delle doglianze del debitore, sottolineando anzi la sua colpa grave, “se non la mala fede”, nell’aver proposto un’azione ingiustificata. In giudizio, l’opponente era addirittura arrivato a negare di aver mai ricevuto il denaro.

“Siamo di fronte a quella categoria di clienti, per fortuna ristretta, che escogita piani per non restituire ciò che ha avuto in prestito”. Queste le parole dell’Avv. Laura Lippiello, Responsabile ufficio legale della Bcc di Aquara.

“Ricevuta l’intimazione di pagamento, piuttosto che recarsi presso l’ufficio legale della Banca, aperto tutti i giorni, in cui lavorano colleghi qualificati e disponibili, taluni clienti  si rivolgono ad avvocati compiacenti, preferendo pagare laute parcelle, anziché procedere con un acconto alle transazioni che la Banca è disponibile ad accordare” continua l’Avv. Lippiello.

Il Direttore Generale Antonio Marino, di fronte al risultato positivo di questa sentenza, ha chiosato “Nell’immaginario collettivo la banca viene vista come l’istituzione che – in Tribunale – soccombe per definizione. Nulla di più sbagliato! Questa sentenza ci dice – ove ce ne fosse bisogno – che i debiti si pagano, come è giusto che sia in una Comunità occidentale e civile. Piuttosto, cogliamo l’occasione per invitare, ancora una volta, i nostri clienti che avessero qualche difficoltà di restituzione del debito, a recarsi nei nostri Uffici per individuare soluzioni di comune accordo e di comune sostenibilità. Si evitano così inutili spese di giustizia e si raggiunge più facilmente la soluzione reciproca”.